Istruzione
30.04.2014 12:42
I programmi della scuola elementare del 1945
Nella Sicilia liberata già nel 1943 era al lavoro una commissione guidata dal pedagogista americano Washburne, seguace di Dewey, per la revisione dei programmi scolastici. Il governo alleato comprese l'importanza fondamentale della riforma della scuola elementare, la più influenzata dai germi fascisti, così nel 1944 era già al lavoro una seconda commissione incaricata di redigere i nuovi programmi per la scuola di quel grado. L'impostazione suggerita da Washburne era estremamente avanzata e prevedeva aperture pluriconfessionali, negando il principio di fondamento e coronamento riconosciuto da Gentile alla religione cattolica. Il risultato furono dei programmi di compromesso: ideali molto avanzati e democratici informavano la premessa, ma il corpo del programma che disciplinava le singole discipline era di impostazione molto moderata. Se gli insegnanti non si accorsero delle novità e continuarono a lavorare come prima, diversa fu la reazione dei vertici che fecero pressioni per una nuova riforma in senso conservatore, che si concretizzò solo 10 anni dopo con i programmi del ministro Ermini.
La scuola nella Costituzione del 1948
Nella Costituzione Italiana viene stabilita l'istruzione pubblica, gratuita e obbligatoria per almeno 8 anni.
Tuttavia restava il sistema scolastico precedente: scuola elementare quinquennale e i tre anni successivi divisi in “scuola media” (che permetteva di proseguire gli studi grazie alla materia del latino) e “scola di avviamento professionale” (che senza l'insegnamento del latino, escludeva da qualsiasi proseguimento degli studi).
Il progetto Gonella di riforma dal 1946 al 1951
Gonella promuove una grande inchiesta che sfocia in un progetto di riforma destinato ad arenarsi anche per i contrasti sulla questione della scuola di completamento dell'obbligo che interessava i contrastanti interessi dell'associazionismo dei maestri e dei professori, entrambi largamente rappresentati negli ambienti culturali e politici che avevano la Democrazia Cristiana come principale referente. Il governo introduce, in via amministrativa, la “scuola post-elementare”, che avrebbe mantenuto il sistema duale, dove un canale non permette ulteriori sbocchi. Nella seconda metà degli anni cinquanta matura la consapevolezza che il processo di sviluppo economico richiede una sempre maggiore quantità di forza lavoro qualificata.
Proposte di legge del 1959
Ambrogio Donini e Cesare Loporini prevedono l'istituzione di una scuola media unica con l'obbligo dall'età di sei anni fino ai quattordici.